venerdì 4 novembre 2011

L'Estate di San Martino


L'estate di san Martino è il nome con cui viene indicato un periodo autunnale in cui, dopo le prime gelate, si verificano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore. Nell'emisfero australe il fenomeno si osserva eventualmente in tardo aprile - inizio maggio, mentre il nome di Estate di San Martino è condiviso con le culture della penisola iberica, nei paesi anglosassoni e francofoni e viene denominata "Estate indiana" mentre in alcune lingue slave, tra cui il russo, è conosciuta come "Bab'e Leto", estate delle nonne.

In Italia, San Martino viene festeggiato l'11 novembre.
Durante l'estate di San Martino venivano rinnovati i contratti agricoli annuali; Tradizionalmente durante questi giorni si aprono le botti per il primo assaggio del vino novello, che solitamente viene abbinato alle prime castagne. Questa tradizione è celebrata anche in una famosa poesia di Giosuè Carducci intitolata appunto San Martino.

Nei contesti rurali, la festa di San Martino è caratterizzata da momenti di spensieratezza e divertimento: comitive numerose, con la scusa del vino novello, e delle allungate serate dell'autunno incipiente, si ritrovano intorno a montagne di salsicce rosolate, deliziosi spiedi di cacciagione, porchette gustose, assaporando il Vino Nuovo, che prende anche il nome di Vino Novello.
Intorno ai falò improvvisati si vive un'atmosfera di grande allegria, che accomuna tutti. Si improvvisano canti e balli in un clima di spensieratezza.
Qualcuno, negli anni, ha riconosciuto in questi festeggiamenti l'eredità lasciata del Capodanno celtico, che concludeva in questo periodo il ciclo dei festeggiamenti per il nuovo anno agrario, aperto con la ricorrenza di Ognissanti.

Il concetto di Estate di San Martino deriva dalla famosa leggenda di un cavaliere che, ancora né santo né cristiano, dimostra tutto il suo buon cuore donando il suo mantello e le sue vesti a dei poveri "ignudi", nel pieno di una tormenta di neve.
Dio, per ricompensare questo gesto così profondamente cristiano, regala al cavaliere "tre giorni e mezzo di estate: la neve che era in terra disparve, la terra si rasciugò, l'aria si fece calda, le piante sparsero la foglia, gli uccelli si misero a cantare". Appena Martino, il cavaliere dall'animo nobile, arriva al sicuro nella sua casa, ritorna l'inverno. Tutto questo accade intorno all'11 novembre, giorno in cui si celebra la festa del Santo.

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