venerdì 28 ottobre 2011

La Vendemmia


Ottobre, mese di vendemmia, mese in cui la terra ci rende i suoi frutti, da noi faticosamente coltivati. Per vendemmia si intende la raccolta delle uve da vino, diverse dalle uve destinate invece al consumo sotto forma di frutto.
Il periodo di vendemmia è compreso, nell'emisfero settentrionale, tra luglio ed ottobre, e dipende da molti fattori, anche se in maniera generica si identifica con il periodo in cui le uve hanno raggiunto il grado di maturazione desiderato.
Il momento della vendemmia dipende da diversi fattori, i più importanti dei quali sono le condizioni climatiche, il variare della zona di produzione, il tipo di uva e di conseguenza il tipo di vino che si vuole produrre, i componenti acidi e quelli aromatici che si trovano proprio nel vino, che variano durante la maturazione dell'uva.
I tipi di raccolta esistenti oggigiorno sono prevalentemente due: quello meccanico, che viene utilizzato nelle vigne di grandi dimensioni, e quello manuale, che invece viene preferito da chi si dedica ad una vigna piccola, ma anche dai produttori di vini pregiati e dello spumante. La raccolta meccanica è caratterizzata da macchine trainate accoppiate ad un trattore, è sicuramente più veloce ma indubbiamente meno "delicata" nella raccolta delle uve.
La raccolta manuale, invece, è indubbiamente più faticosa ma di maggiore soddisfazione, rimandando alle antiche tradizioni contadine che permettono di ottenere i migliori e più pregiati vini del mondo.
Una pratica diffusa è quella della vendemmia scalare, che consiste nel raccogliere le uve di una stessa vigna in momenti successivi, a seconda del grado di maturazione dei singoli grappoli. Questo permette di scegliere solo l'uva più matura, che si traduce poi in una produzione di miglior vino per l'annata.
Un'altra pratica utilizzata è quella della vendemmia tardiva, che consiste nel ritardare l'epoca della vendemmia al fine di aumentare il tenore zuccherino dell'uva; questo procedimento è utilizzato maggiormente per la produzione dei vini passiti.
Qualunque sia il metodo scelto, durante la fase di raccolta delle uve occorre comunque rispettare alcune regole fondamentali per la buona riuscita del processo: l'uva non deve essere bagnata, da pioggia, rugiada o nebbia, perchè l'acqua potrebbe influire sulla qualità del mosto. Vanno evitate le ore più calde della giornata per raccogliere l'uva, per impedire l'inizio di fermentazioni indesiderate. I grappoli vanno riposti in contenitori non troppo capienti, affinché gli acini non si schiaccino gli uni sugli altri. L'uva deve essere trasportata nei locali in cui sarà effettuata la vinificazione nel più breve tempo possibile, per evitare fermentazioni o macerazioni indesiderate. Per inciso, la vinificazione è il processo biochimico di trasformazione dell'uva in vino e del suo affinamento.
Ad oggi purtroppo si va perdendo l'atmosfera di festa che annunciava la vendemmia. Sì, proprio di festa si trattava, nel passato. Fino a che il trattore non ha preso il sopravvento, i carri trainati dai buoi solcavano le vie paesane già dal primo mattino, trasportando i tini e le vasche per la pigiatura degli acini. Erano i bambini che pigiavano l'uva: il mosto cadeva poi nei tini quando il processo di pigiatura era terminato.
Dai filari si sentivano provenire canti popolari, che accompagnavano allegramente la vendemmia. I più maligni insinuavano che si cantasse per evitare di mangiare l'uva, che poi sarebbe inevitabilmente mancata al momento di pesare il raccolto.
Al termine della giornata di lavoro i braccianti si avviavano verso casa, per poi ricominciare il giorno seguente, fino alla fine della vendemmia, quando il mosto veniva messo a fermentare nelle cantine, in attesa del vino.
Ancora oggi, comunque, varie sagre e feste paesane si adoperano per custodire e tramandare il ricordo delle feste della vendemmmia, celebrandone le differenti fasi e riportando alla luce canti e tradizioni legate a questo processo, una volta così coinvolgente per la vita della comunità.

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